una notte di nostalgia

Ah com’era semplice quando la notte ti metteva addosso smania e dolce tristezza sapere bene a chi scrivere un sms o anche solo a chi pensare, scrivere per lei poesia quando ancora non c’erano ancora tutti questi bit nella nostra vita e lei abitava con i suoi e non la si poteva certo chiamare, far ringhiare nel cuore della notte il trillo del telefono dio tutta la famiglia. Se la vedevi tornare a casa con un altro – vi eravate lasciati – le lasciavi attaccato al portone di casa un bigliettino grondante amore e veleno che brucia come le lacrime. Adesso le donne sono ntante, troppe come i personal media e facili come l’accesso alla comunicazione, i telefoni sono personali e stanno sul comodino, led amici occhieggiano nel buio al posto che fu della sveglia ormai sussunta. Hanno suonerie disinseribili e vibrazioni discrete e sornione che non disturbano il sonno dei genitori, così come la lettura degli altri passeggeri. Quindi l’amica alla quale avrei voglia di scrivere stanotte è colei di cui non ho un contatto, un numero, un’email. Ma è desiderio effimero perchè la mancanza riguarda solo l’informazione e non un impedimento logistico reale.

2 responses to “una notte di nostalgia”

Comments
  1. munchies Avatar

    carino il tuo blog, murphy… non pensavo che fossi un vero nerd, tra l’altro!! 🙂

  2. munchies Avatar

    mea culpa, murpy senz’acca. doh!

    a proposito del tuo post… le persone non raggiungibili (senza numero di telefono, senza email, non su internet) sembrano apparentemente irraggiungibili e come tali decisamente più affascinanti. io ho un’ex coinquilina così che sono anni che cerco di ritrovare… senza successo.

    boh vado. ciao!

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