Ecomostri, la battaglia di Diamante

Ecomostri, la battaglia di Diamante

Una notizia, bella e grossa, è che un comune della Calabria, Diamante, affacciato al mare, lungo una costa tra le più fascinose dell’alto Tirreno, abbia deciso di intraprendere una battaglia legale contro gli ecomostri, contro l’abuso che deturpa, il cemento che inquina. Non accade spesso in Italia trovare un ufficio pubblico che con tanta dedizione tenti il salvataggio del suo bene più caro: il paesaggio.

Accade che un municipio, e non un comitato di cittadini disperati, denunci e gridi allo scandalo. Lo scandalo della costruzione di metri cubi di cemento nel punto più panoramico della città, dove sta per essere eretto (e visibili sono i primi mattoni) un palazzo nel luogo in cui lo sguardo era ampio e libero: il mare di fronte, di qua e di là. Lo scandalo, la vergogna, di una seconda lottizzazione, questa volta di trentamila metri quadrati, a ridosso del parco archeologico. Anzi, quasi dentro il parco.

La brutta notizia è che il Tar di Catanzaro ha dato ragione non al municipio ma all’impresa costruttrice.

Chissà come mai… adesso scopro chi è l’appaltatore e poi vi dico se è la solita mafiata oppure è giusto credere ai vizi di forma

W DIAMANTE

(Via la Repubblica.)

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